L'amore: dire di SI a se stessi e alla propria vita

19.08.2013 15:01

Cos'è l'amore? L'amore è un sentimento presente in molti tipi di relazione non solo quella sessuale tra due persone, ma anche quelle amicali, familiari, per un movimento o un paese. Tutte sono caratterizzate dal desiderio di una vicinanza spirituale e fisica con l'oggetto d'amore.

Tra queste, la sessualità tra due persone, quando viene accompagnata da un sentimento intenso, rappresenta la forma più intima d'amore. L'eros non è qualcosa che può essere evocato a piacimento, ma è una forza rivoluzionaria che travolge l'individuo nonostante la sua volontà. Questo fatto viene reso nel senso comune dall’espressione di “essere stati trafitti dalla freccia di cupido”. Quando ci si innamora si desidera ardentemente unirsi, fondersi con la persona amata e ciò avviene senza che ci sia la garanzia di incontrare una risposta positiva o piena. Non essendovi certezza, ci si espone al rischio ma anche alla possibilità di una svolta vitale, di poter ricevere un dono meraviglioso.

Secondo Platone “l'amore è figlio di ricchezza e penuria” sintetizzando in questo modo la duplice natura di questo sentimento che ci arricchisce, ma trae origine dall'insoddisfazione per ciò che si ha e per ciò che è, dal senso profondo di non far nulla che vale, dal desiderio di essere felici, di dire di sì a se stessi e alla propria vita.

<<Se concepiamo l'amore come qualcosa di più di un “nobile sentimento” dobbiamo riconoscere che contiene una forza che spinge all'azione e che cerca di essere corrisposto e soddisfatto in tutti i rapporti in cui è presente>> (Lowen A., Amore e Orgasmo,1984, p. 38). Quando si ama, infatti si desidera dare agli altri attraverso una forma concreta o con qualche azione adeguata allo scopo. L'atto sessuale è un dono di sé e molti problemi nella nostra cultura si originano in una sessualità separata dei sentimenti di tenerezza e d'affetto, dalla divisione tra mente e corpo, tra sesso e amore. Il sesso infatti non ha significato senza l'amore perché lascia il cuore freddo e distaccato, privandoci di un'autentica connessione con l'altro.

Il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman nel descrivere l'attuale scenario sociale utilizza l'espressione di “amore liquido” per indicare la fragilità dei legami affettivi odierni. Queste relazioni sono facili da iniziare, usare e finire, rispetto alle lunghe e difficoltose relazioni di un tempo per non parlare di quelle obbligate; sembrano brillanti, pulite e senza complicazioni, in sostanza “ad uso e consumo” permettono di essere concluse con semplicità non appena sorgono le prime complicazioni. Gli uomini e le donne contemporanei, non riuscendo così ad accedere ad una stabilità affettiva, perché temono le complicazioni che un rapporto più duraturo comporta, trovano come unico rifugio alla propria solitudine il continuo cambiamento, nell'illusione di un nuovo legame più soddisfacente e gratificante.

Una persona dal “cuore chiuso” ha paura di amare e si ancora alle proprie difese per proteggersi da ulteriori delusioni, ciò nonostante è consapevole del proprio bisogno d’amore ma non può aprirsi a questi sentimenti. Solo quando si sentirà sufficientemente sicura di sé potrà affrontare tale rischio, la paura di essere sola e tentare l’apertura.

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